Giorgio Ambrosoli, un uomo libero. La sua storia su Rai 1: “Qualunque cosa succeda”

Qualunque-cosa-succeda-Giorgio-AmbrosoliTratta dal libro del figlio Umberto la miniserie racconta la storia dell’avvocato milanese, ucciso l’11 luglio 1979, dalla nomina a liquidatore della Banca privata italiana alla dichiarazione di Andreotti che lo definì “uno che se l’andava cercando”. Un doppio ritratto di Ambrosoli: un “civil servant”con uno spiccato senso del dovere ma anche un padre e un marito premuroso.
“Mi scusi avvocato” disse il killer di Giorgio Ambrosoli prima di sparargli. La miniserie “Qualunque cosa succeda”, racconta la storia dell’avvocato milanese liquidatore della Banca privata Italiana travolta dal crack finanziario di Michele Sindona, ucciso la sera dell’11 luglio 1979; un racconto che si chiude con le dichiarazioni di Giulio Andreotti, che lo definì uno “che se l’andava cercando”. La serie in due puntate, in onda su Raiuno il 1 e 2 dicembre, è tratta dal libro scritto dal figlio Umberto Ambrosoli, per il quale “l’unica prospettiva è quella dell’esempio che un padre vuol dare ai propri figli e questo è quanto di più lontano ci sia da ogni eroismo”. La fiction racconta la storia del duello tra l’oscuro e onesto avvocato e il celebre e criminale banchiere, un duello durato cinque anni e vinto, anche se ad un prezzo gravissimo, da Ambrosoli. L’avvocato viene descritto come “un uomo libero”, come lo ricorda la vedova, un “civil servant” con uno spiccato senso del dovere e dello Stato, ma anche con un immenso amore per la moglie e i tre figli. Tarantola: “Una storia di coraggio e determinazione” “Io credo che questa fiction che racconta una storia vera, forte, di coraggio, di determinazione, sia un servizio che stiamo facendo a tutti i nostri cittadini”, ha commentato Anna Maria Tarantola, presidente Rai, ricordando che Giorgio Ambrosoli, amico di famiglia, è morto pochi giorni dopo essere andato a cena a casa sua. Tarantola ha poi ricordato la definizione che di Ambrosoli diede Carlo Azeglio Ciampi: “Un cittadino italiano al servizio dello Stato che fa con normalità e semplicità il suo compito e il suo dovere”. La vedova “Mio marito non era un eroe” “Mio marito non era un eroe, ma una persona normale, un gran lavoratore che amava moltissimo la sua famiglia”: così la vedova Annalori ha ricordato il marito Giorgio Ambrosoli. “E’ un esempio che ci dice che possiamo non avere paura, o perlomeno che possiamo averla e dominarla per continuare a essere noi stessi – ha dichiarato il figlio Umberto – per essere liberi di fare quello che riteniamo giusto. Sono molto contento che questo esempio venga riproposto”. Il cast, Favino interpreta l’avvocato Il ruolo di Ambrosoli è affidato a Pierfrancesco Favino, “Dopo aver visto questa serie credo che tanti ragazzi si chiederanno non solo chi era Ambrosoli – ha commentato l’attore – ma chi era quell’uomo che l’ha definito ‘una persona che se l’andava a cercare'”. Andreotti compare anche nella fiction, interpretato da Giovanni Esposito, così come altri protagonisti di allora, da Enrico Cuccia (Roberto Herlitzka) al governatore della Banca d’Italia Baffi interpretato da Adriano Chiaramida. A interpretare la moglie di Ambrosoli Anita Caprioli, nel ruolo di Michele Sindona Massimo Popolizio, in quello di Silvio Novembre Andrea Gherpelli. La regia è di Alberto Negrin.

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