Voi pensavate e noi pensavamo la guerra
non è qui da noi non c’entra con noi non è qui
è un film che ti guardi la sera con birra e popcorn
salvare un eroe il soldato Ryan buttarsi da un jet
ma viene fuori che no
ti alzi un mattino ed è lì e la guerra sei tu
prendi lo scotch e ti attacchi le croci sui vetri
scendi in cantina e ti sdrai come fosse la tomba
ma c’è tanta gente e ti giri irrequieta su un fianco
per strada c’è un telo le gambe le braccia e una mano
la morte è vicina
lo senti lo vedi lo vivi il suo grugno di sangue
ha la bava alla bocca
i giorni passano noi piano piano ci alziamo
siam stanchi siam vivi ancora non ci hanno finiti
i cugini di Mosca ci scrivono forza coraggio
da un numero nuovo son buoni ci vogliono bene
ma poi per un attimo ti fermi a pensare
ti chiedi signore perché
perché questo a me
e dio ti risponde stai giù se ti han detto di stare così
intanto la morte va in giro ma lei vuole te
ti parla e ti insulta ma tu la sua lingua non sai
ulula geme è un cane o forse è un bambino
si lagna poi strilla poi latra si sgola si sfiata
la guerra è la morte che più non fa finta di essere muta
arriva al tuo letto ti guarda ti tocca ti studia
e poi piano piano ti infila nel lobo la lingua
che è nera e non tace nemmeno per cinque minuti
il giorno e la notte la morte ti ulula addosso
di ogni dado del cuore e ogni dado del corpo
lei ha la sua chiave e ti smonta
e voi pensavate la guerra non viene
e voi pensavate ma no non mi trova
e voi pensavate non sa dove vivo
il suo grugno dentuto non infilerà
nei nostri cassetti sui nostri ripiani
nei nostri vasetti e nei nostri tegami
tra le vostre labbra sconvolte di orrore
pensate che no, qui non osa?
non vi strappi i capelli
non vi tiri per strada
non vi calci la bocca
che i morti abbandonati per giorni e settimane
non guardino voi vivi dal ciglio della strada?
pensate
che non dormirete e non vi sveglierete
tra bombe che scoppiano lì a pochi metri
tra il fuoco e la morte?
pensate.
anche noi fino a ieri
così pensavamo.
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